Cronaca — 10 maggio 2010

E impensabile, inimmaginabile che esistono ancora luoghi cosi, ove il tempo sembra essersi fermato: siamo in Basilicata nell’alta valle del Bradano, una terra antica varia e colorata, che sa regalare delle risorse talmente inaspettate quanto meravigliose, con la sua storia che s’intreccia con gli scavi archeologici di epoca greco-romana, l’Abbazia medievale dei monaci benedettini che qui svolgevano il loro compito di amanuensi e del Papa Urbano II, il Papa della Prima Crociata, che passò e si fermo qui nella sua preregrinatio in giro per l’Italia verso la fine dell’anno mille, ricordando i suoi trascorsi di monaco proprio a Banzi prima di diventare Vescovo di Ostia e poi Papa.


 


Ed è a Banzi, il piccolo comune del Matese che ormai i podisti italiani di lungo corso hanno imparato a conoscere, che si è svolta sabato 8 maggio la seconda edizione della “Sei ore e Maratona di Banzi”; ma non è solo la manifestazione del piccolo comune che conta appena 1500 anime, è la festa di tutta una vallata, di diversi Comuni impegnati in queste due giornate, perchè la festa comincia al venerdi, dapprima con l’accoglienza dei vari atleti e famiglie che pian piano giungono qui da tutte le parti d’Italia ma anche da fuori, con la partecipazione di alcuni atleti della Repubblica Ceca e sopratutto dal Campione del mondo di maratona su protesi, Richard Whithehead prelevato all’Aereoporto di Napoli insieme alla sua fidanzata, provenienti entrambi dal Regno Unito.


Non ha avuto problemi Richard ad integrarsi nella sua breve permanenza a Banzi, anzi è rimasto piacevolmente sopreso sia dell’accoglienza ma anche della semplicità e non poteva essere altrimenti, attorniato sempre da bambini che gli chiedevano un autografo, sembrava un di casa, in un luogo dove l’accoglienza è valore.


 


La sera del venerdì il paese si anima sempre più, presto molti ragazzi, uomini e donne indossano i costumi d’epoca, ma ad essi si aggiungono i vari atleti che, scarpette ai piedi, si trasformano per una sera, in crociati, vescovi, giullari, cortigiani, monaci. La parte storica si riempie e quasi si stenta a riconoscere gli amici di lunghe corse su e giù per la penisola, seduti ai vari tavoli di legno, con un bicchiere di buon vino intenti a confabulare sulle varie crociate sportive, le proprie “conquiste” in territori lontani si intrecciano fra il sacro e il profano. C’è il templare Pasquale Brandi, farmacista potentino, reduce dalla crociata alla Transahariana 2010, 265 km in un’unica tappa in autosufficienza, tornato vittorioso con dentro il ricordo vivo del suo personalissimo Santo Graal. C’è la Principessa toscana Cristina Pitonzo, tornata a cavalcare le strade con il suo destriero, dopo uno stop per infortunio che l’ha tenuta prigioniera nel suo castello per circa un anno. Tutti i templari-podisti si sono dati appuntamento qui, canti e danze per l’intera serata finchè verso mezzanotte la temuta pioggia fa rientrare tutti nei propri possedimenti a ritemprare le membra in attesa della “battaglia” del giorno dopo.


 


Arriva sabato mattina e mentre gli organizzatori sono all’opera affinchè niente venga lasciato al caso, guidati dal  giovanissimo, inesauribile, Gabriele Mazzoccoli, che ha messo in piedi una cavalleria d’eccezione, la Genzano On The Road; perchè Gabriele non è di Banzi, ma proviene da pochi chilometri più giù, da Genzano appunto, ed è stato capace di riunire un esercito con a capo il sindaco di Banzi, Vertone, l’assessore allo sport Massaro, la Protezione civile lucana, l’Avis, le associazioni di volontariato, culturali, tutte persone che si sono lasciati trascinare in una sfida che ha portato questo paese ad essere protagonista di nuove imprese. Ormai la fama di Banzi, paese fino a poco tempo fa sconosciuto i più, ha superato  i confini lucani e, dal Piemonte, al Friuli, alla Sicilia, al nome di Banzi, novelli templari con le scarpette da corsa al posto degli antichi calzari, si ridestano, rievocando momenti di grande giubilo, di fatiche e sudore su e giù per un circuito di 2 km omologato Fidal, ondulato, dove la noia non è mai padrona.


Il centro del paese si colora di tantissimi bambini e ragazzi venuti anche dagli altri paesi per prendere parte non solo alla festa, ma anche per impegnarsi nelle varie prove giovanili. Insieme a loro le tante associazioni di volontariato e sportive che si occupano dei diversamente abili, come i ragazzi dei Padri Trinitari di uno dei paesi vicini. A fine gare giovanili, mentre in piazza si balla e si canta e i bambini si riversano nell’adiacente parco-giochi, parte la marcia della solidarietà che vede impegnati chiunque voglia fare due passi.


Ormai la piazza e le stradine adiacenti sono prese d’assalto e piene di vari gazebo degli sponsor e delle associazioni varie, delle attività produttive, ci si avvia, dopo il solito pranzo nella piazzetta medievale, che un tempo era l’interno della grande Abbazia, alla partenza che puntuale avviene alle ore 14, dopo un minuto di silenzio in memoria della giovanissima Elisa Claps, la ragazza potentina, la cui sfortunata vicenda è sulle prime pagine dei media da qualche tempo. Un atto dovuto che commuove molti dei presenti, atleti e pubblico.


 


Comincia la sfida: partono gli atleti sia della maratona sia della sei ore e si capisce subito che niente oggi è scontato e se Marco Zulli nella sei ore pian piano prende il largo sui diretti avversari, dietro la battaglia a colpi di giri si fa serrata. Anche nel settore femminile ci sono continui colpi di scena e cambi al vertice, man mano che passano le ore. Nel frattempo anche la Maratona vive momenti topici: su tutti spicca Richard Whithehead che, sulle sue protesi, inanella giro dopo giro con un’apparente facilità, rispondendo a gesti ai saluti agli incitamenti del pubblico. La festa è di tutti, ma sopratutto per lui, il suo nome lo si sente sulla bocca di tutti: Richard go go! e lui risponde sempre con un gesto, un sorriso. Ha davvero contagiato tutti il giovane Richard!


E non poteva essere diversamente! Ma anche fra gli atleti della sei ore ve n’è uno speciale: è Domenico Romaniello, 55 anni, ipovedente, tesserato con la Podistica Amatori Potenza, reduce dalla Maratona di Padova dove ha chiuso in 4ore25′.


Le ore trascorrono, con volontari e figuranti impegnati ai ristori, colmi di ogni ben di Dio, vino e coca-cola compresi, oltre alla gentilezza e cortesia tipicamente lucana e, intanto Fabio Ricci, tesserato per l’Esercito prende il largo andando a chiudere la sua tranquilla prova in maratona in 2h51’07”. Dopo tre ore il podio maschile della maratona era occupato oltre che dal Ricci anche da Giuliano Ruocco, Salerno, con il crono di 2h58’27” e da Guido Dante, Maratoneti Andriesi di Bari, staccato di 20”. Chiude la sua fatica anche Richard Whithehead decimo in 3h35”, a torso nudo lasciando in mostra i suoi vari tatuaggi e lasciandosi andare ad un bagno di folla, di bimbi e dai media presenti in massa. Anche la Rai 3 regionale a riprendere alcune delle fasi salienti della manifestazione.


Nel frattempo non ha problemi Giovanna Zappitelli, molisana che conclude la sua fatica in maratona in 3h40”; con lei sul podio anche Stefania Sciemens, San Severo, Foggia e Marianna Sollazzo.


Intanto che man mano concludevano la loro fatica i maratoneti, la gara della sei ore volgeva anch’essa al termine e, in un tripudio di gioia, festa, incitamenti, battiti prolungati di mano, conto  alla rovescia degli ultimi secondi, saranno i fuochi d’artificio a sancire alle ore 20.00 la fine della gara.


Marco Zulli, chiude al primo posto con km 81,543m percorsi. Dietro di lui, Massimo Termite dell’Atletica Monopoli Bari, chiudeva con km totali effettuati di 78,965 laureandosi Campione Italiano IUTA di specialità. Al terzo posto Nicolangelo D’Avanzo chiudeva con km72,384.


Dopo un’avvincente cambio al vertice, nelle ultime ore, la ceca Sarka Macharova chiudeva al primo posto con km 65,823, secondo posto per la nazionale Luisa Zecchino, Podistica Massafra (TA) che si laurea Campionessa italiana di specialità sulla distanza delle sei ore. Terza la toscana Cristina Pitonzo con km 64,005 percorsi. Ottima prova per lei, al rientro sulle grandi distanze dopo l’infortunio. Intanto l’ipovedente Domenico Romaniello chiudeva con km 53,573 percorsi. Ma c’è festa per tutti e tutti vengono applauditi come gli eroi di Banzi, dal primo all’ultimo, mentre l’organizzatore Gabriele Mazzoccoli, veniva issato in spalla e portato in trionfo lungo il percorso applaudito e festeggiato da tutti, ma c’è ancora tempo! la festa prosegue e mentre gli atleti si avviano verso le docce, nella piazzetta medievale veniva consumato il pasto serale prima delle premiazioni finali alla presenza delle massime autorità dei comuni di Banzi e degli altri comuni interessati. Finale della due giorni di Banzi con fuochi d’artificio che hanno tenuto i più con il naso incollato all’insù e con la promessa di ritrovarsi tutti qui, il prossimo anno, con coloro che vorranno vivere e rivivere questa bella avventura insieme ai templari, ai figuranti, ai tanti bimbi felici, ai cani che scorazzavano liberamente e provavano a correre ora dietro un atleta ora dietro all’altro, partecipi anche loro della festa.


E’ questo il meraviglioso mondo di Gabriele e della Genzano On The Road, e questo è il meraviglioso mondo  fatto di genuinità e semplicità, un meraviglioso mondo che, nel 2011, aspetta tutti voi  per vivere una nuova edizione, un’avventura entusiasmante in una terra ricca di umanità, fascino e storia.


 


 


 


 


 


 


Il servizio fotografico della manifestazione prossimamente su:


http://www.runnerspercaso.it/


http://www.seioredeitemplari.com/


 

Autore: Denise Quintieri – Ufficio stampa

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