Maratone e altro — 16 dicembre 2009

Primato mondiale femminile sulle 24 ore per la giapponese Mami Kudo, 45 anni, che sulla pista taiwanese ha totalizzato km. 254.425. Il precedente record apparteneva all’ungherese Edit Berces, che il 22 settembre 2002 sulla pista di S.Giovanni Lupatoto aveva percorso km. 250.106
La manifestazione asiatica gode di notevole tradizione e anche quest’anno non si è dunque smentita. Mani Kudo è giunta seconda assoluta alle spalle del miglior ventiquattrista del mondo dopo il declino di Yiannis Kouros, ovvero Ryoichi Sekiya, assente al mondiale di Bergamo, che qui ha concluso con un per lui normale 263.408, comunque miglior prestazione mondiale dell’anno. Bene anche i piazzati: Kenji Okiyama (224.441), Chiu Pin-chi (224.311) e Lo Wei-min (222.800). Fra le donne piazzate sono da segnalare Akie Kuwahara (223.257), Huang Yan-ling (205.779) e Kimie Noto (197.936)
Nella gara di contorno sulla distanza delle 12 ore, ha vinto il locale Liang Jen-kai con 127.406, nato nel 1987, risultato buono ma non eccezionale, ma è da notare la giovane età di questo corridore, inconsueta per la specialità.
Come si vede si è trattato di una grande gara, alla quale speriamo che il prossimo anno possa prendere parte almeno uno/a fra i migliori italiani.

The North Face

Il circuito The North Face è un calendario di gare sulle distanze di 50 chilometri e 50 miglia che si corrono in California., su percorsi trail. L’ultima di queste è anche la finale della challange e si è corsa a San Francisco. Il tedesco residente negli Usa Uli Steidl ha vinto ancora una volta in 6:33.30 davanti a Geoff Roes (6:40.51) e Chris Lundstrom (6:48.08). Solo quinto il nazionale dei 100km Michael Wardian. La prima donna è stata Caitlin Smith (7:38.08), appena 23enne, davanti a Joelle Vaught (7:53.39) e Tracy Garneau (8:02.17)

Telethon

In Francia si svolgono ogni anno alcune 24 ore nell’ambito della mobilitazione benefica a favore di Telethon che prevede altre numerose prove podistiche su distanze inferiori. La 24 ore di Paris è stata vinta da Albert Vallée (192.000), davanti a René Lecacheur con 181.500 e da Isabelle Morice (152.200), mentre a Le Pontet i migliori sono stati Michel Roussel (201.000) e Regine Didier (137.000)

Calella

La “Seis Hores Ruta” di Calella, centro balneare nei pressi di Barcelona, chiude la stagione di ultra-maratona che si organizza in Catalunya, ricca anche di numerose gare trail e di corse in montagna. Un discreta prestazione l’ha ottenuta la gallega Cristina Gonzalez Garcia con 68.200 mentre la gara è stata vinta dal catalano Eduard Clemente Laboreo con 69.300


Adesso maca solo la 24 ore su pista TV3 di Barcelona e poi anche questa annata andrà in archivio.

Boa Vista

L’esotica ultra di Boa Vista, Isole Capo Verde ex colonia portoghese al largo dell’Africa, è una corsa di 150 chilometri, difficile quanto basta, resa affascinante da paesaggi mozzafiato e da salite… altrettanto!


Inizialmente erano previste due tappe, andata e ritorno, mentre oggi si corre senza interruzioni. Ha vinto il capoverdiano Adilson Fortes in 21:09, con vantaggio nettissimo su Stefano Molteni (24:37) e Nelson Santos Rocha (24:50), favorito anche dalla perfetta conoscenza dei luoghi. In alcuni tratti l’organizzazione è stata infatti così spartana da trasformare la gara in una sorta di corsa di orientamento! La migliore “damas” è stata la nostra Marzia Bonavita (25:26) su Francesca Nardi (28:00). Molti gli italiani presenti. Questa gara ci ricorda che a fine carriera la grande Franca Fiacconi si provò in questa corsa, così come nella Marathon des Sables, vinte entrambe alla grande. Cosa avrebbe combinato se qualcuno fosse riuscito a convincerla a fare una 100km? Non lo sapremo mai!

Everest Sky Race

La corsa più alta del mondo si corre naturalmente in Nepal, alle pendici del Tetto del Mondo. Si tratta di una prova a tappe per complessivi 250 chilometri, un dislivello di 14.000 metri, il tutto ad una quota che tocca anche i 5400 metri. Hanno vinto i fratelli nepalesi Deepak Raj e Jorbir Raj. Il primo ha impiegato in totale 41 ore e 19 e si è aggiudicato la classifica finale pur non avendo vinto neppure una tappa, caso più unico che raro in questo genere di competizioni. La prima donna è stata la francese Virginie Duterme. Diciotto gli arrivati.

Antarctica

In tema di corse estreme, non poteva mancare una gara nel continente Antartico, che puntualemnte si è svolta anche quest’anno nella base di Patriot Hills, con partenza del viaggio dal territorio cileno. Il brutto tempo ha costretto gli organizzatori a rimandare di partenza per tre giorni consecutivi. Quando infine si è potuto correre, le condizioni ambientali sono state definite “brutali” dagli stessi organizzatori. non solo per il freddo (-14) quanto per la tormenta di neve che ha accompagnato i corridori per tutto il tempo. Solo due persone hanno osato sfidare il percorso più lungo, cioè quello di 100km, e si hanno notizie certe di un solo arrivato, l’americano Richard Donovan, che ha impiegato 18:39.57. Sei persone hanno invece portato a termine la maratona.



nella foto: Mami Kudo

Autore: Franco Anichini

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