Atletica News — 02 dicembre 2010

Disastri IAU


La International Association of Ultrarunners ha reso noto che i risultati del recente mondiale dei 100km svolto a Gibilterra, sono da considerarsi del tutto non ufficiali. Cosa è accaduto? Qualcosa di incredibile anche per una piccola manifestazione di provincia. Infatti ci si è accorti che il percorso effettivamente svolto dagli atleti era diverso da quello che era stato preventivamente misurato! Per rendersi conto in qualche modo del contenuto tecnico della prova occorrerà quindi attendere la ri-misurazione, che è stata predisposta. Ogni commento sarebbe superfluo, ma occorre sottolineare che lo sforzo degli atleti che hanno corso per “circa” 100km merita un maggiore rispetto proprio da parte della loro Federazione Internazionale. O no?


Ciliegina sulla torta: il campionato mondiale 2011 delle 24 ore, assegnato a Brugg in Svizzera, non avrà luogo. La IAU è in cerca di qualche anima buona che voglia prendersi la briga di questa organizzazione…


I fratelli Gross a Taiwan


Parliamo di cose serie. I fratelli Annemarie ed Ulrich Gross confermano che prenderanno parte alla 24 ore su pista di Soochow, una gara asiatica di grande importanza. L’invito è giunto da parte dell’organizzatore Frank Kuo tramite i nostri contatti con gli statistici di tutto il mondo ed è stato doverosamente girato alla Iuta, che ha provveduto al meglio.
Lo scorso anno in questa sede la giapponese Mami Kudo realizzò il primato mondiale assoluto della specialità con chilometri 254.425. Si tratta quindi di una gara molto importante.
Non è escluso che Annemarie possa attaccare il primato italiano che appartiene a Monica Casiraghi con 231.390. ottenuto arrivando seconda al mondiale di Brive. Quanto ad Ulrich, pensiamo che per lui l’occasione sia opportuna per abbattere il muro dei 250km, che ha già sfiorato in occasione dei mondiali di Brive.


Forza ragazzi!


JFK
La cittadina di Boonsboro, nel Maryland, organizza la 50 miglia più popolare d’America, intitolata alla memoria del Presidente Kennedy. La gara parte da Boonsboro e si dirige subito verso i vicini Monti Appalachi, che segue per circa due terzi del suo svolgimento. Anche se il percorso non presenta particolari difficoltà, la corsa è classificata “trail” in quanto si svolge in massima parte su sterrato e sentieri.
Le 50 miglia rappresentano nel Nord-America il sostituto naturale dei 100km, che invece sono molto rari, e vi partecipano molti maratoneti anche di discreto valore. La gara del Maryland è il vero campionato nazionale: giunta alla 48^ edizione ha totalizzato anche quest’anno più arrivati del Passatore.
Ha vinto il 27enne Brian Daum in 5:52.02, che solo nel finale ha avuto ragione del 29enne David Riddle (5:53.09) e del 23enne Jacob Edwards (5:59.36). Il più conosciuto Michael Wardian. che a Gibilterra è stato fra i migliori, qui è arrivato solo sesto, staccato di 20 minuti dal vincitore.
Le prime donne sono state Amy Sproston (6:57.16) Pam Smith (6:57.36) e Riva Johnson (7:08.53)


Deca-Ironman


Il francese Christian Mauduit ha vinto il biennale campionato mondiale di deca-ironman, svolto come sempre a Monterrey, in Messico, per l’organizzazione di Jorge Luis e Sylvia Andonie.
L’ironmen è un triathlon lungo, che consiste in 3,8km a nuoto, 180km in bici, e per finire una bella maratona di 42,195 metri. Moltiplicate il tutto per dieci ed avrete il deca-ironman, da completare entro dieci giorni.
Mauduit invece ha concluso la sua impresa in 199 ore, 9 minuti e 29 secondi, ossia poco più di otto giorni, dando prova di una oculatissima gestione della fatica, che è stata la sua carta vincente.


24 ore


Una gara tradizionale che quest’anno ha dato risultati notevoli è quella di Oslo, che si svolge su di un percorso indoor ricavato all’interno dello stadio Bislett. Non si tratta della solita pistina indoor, ma di un giro di oltre 400 metri che sfrutta gli impianti ospitati nel sotto-tribuna dello stadio. In queste condizioni è notevole la prestazione del tedesco Michael Vanicek che ha superato la barriera dei 250km totalizzando alla fine 250.068km
Alle sue spalle hanno fatto bene anche il norvegese Peter Tubaas (237.527), i finlandesi Jari Tomppo (234.989) e Petri Perttila (220.841) ed il norvegese Lars Christian Dorum (220.018). Più modesta la corsa al femminile, vinta dalla svedese Torill Fonn Hartikainen con 203.849km
Negli stessi giorni a Monaco si è disputata una 24 ore, nell’ambito di una manifestazione denominata No Finish Line che complessivamente dura otto giorni. Sulla distanza classica ha vinto Jerome Challier con 202.637km mentre la prima donna è stata Manuela Heissner con 156.096km. Sulla distanza completa degli otto giorni l’uomo che percorso più strada è stato Bernard Chevillon con 855.444 mentre la prima donna è stata Sarah Barnett con 811.354. L’italiano Vincenzo Tarascio è arrivato ottavo con 692.456, seguito da Aldo Maranzina con 402.398 e Federico Marchi con 387.236
A Buenos Aires si è corso invece su pista, una doppia prova sulle 24 e 48 ore. Nella distanza classica si è messo in grande evidenza “l’italiano” Pablo Barnes, che conserva la cittadinanza argentina, il che gli ha permesso di siglare il nuovo record nazionale del Paese sud-americano con 225.622, nettamente meglio del record precedente. Era presente anche la sua compagna di sempre, Virginia Oliveri, la quale invece ha optato per la cittadinanza italiana, fatto questo che le ha impedito di fregiarsi del nuovo record argentino. Virginia ha ottenuto il suo PB con 188.015: un’ottima notizia per la nostra nazionale!


Pharaonic Race


La Pharaonic 100km Race è un a corsa che rievoca un’impresa dell’esercito egiziano antico, o forse una leggenda. La gara si svolge sostanzialmente nell’oasi del Fayum, una vasta zona verdeggiante, a fianco del Nilo, che fin dai tempi della dominazione greca rappresenta uno dei bacini agricoli più importanti del Paese del Lungo Fiume. Il percorso è dunque abbastanza pedalabile, e si conclude nei pressi della Piramide di Saqqara. Oltre ai 100km si disputano ovviamente corse più brevi, che però tolgono concorrenti alla gara principale, al punto che quest’anno solo cinque corridori l’hanno portata a termine. Ha vinto il giordano Salameh al Aqraa, un corridore che si è messo più volte in evidenza anche nella Marathon des Sables e nella corsa giordana che si conclude sulle rive del Mar Morto. Il giordano ha impiegato 7:50.58, record nazionale, per precedere il connazionale Mohammad Alswaiti (8:41.08) ed il nostro Paolo Venturini (9:38.10).
Una 100km nazionale si è corsa per la quarta volta anche a Ciudad  Guatemala, ed ha sfornato il nuovo record nazionale del paese Centro-Americano. Il vincitore è stato infatti Oscar Sunju, che ha impiegato 9:35.05 contro un tempo superiore alle dieci ore ottenuto in precedenza dai vincitori di questa prova.
Prendiamo atto che nè l’Egitto nè il Guatemala sono affiliati alla IAU, che viene tranquillamente ignorata.


 

Autore: Franco Anichini

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