Non trovo le parole. Strano, per me, abituato a scrivere. Me le hai tolte tu. Le hai portate con te.Il cell è muto,ah, già. Il garage è chiuso, ah, già. L’Atos bianca non c’è, ah, già. Asociale. Quante volte te l’abbiamo detto. Le cuffie, spallucce, e via. Asociale.E adesso? Hai tolto l’allegria al gruppo, e chissà per quanto tempo. Non è giusto. Eri il più forte, lo sapevamo, eri l’uomo da battere, lo sapevamo, ma questa no, questa corsa l’abbiamo persa tutti, tu per primo che troppo presto hai preso il volo lasciandoci così, senza parole, storditi, increduli,  ma anche noi abituati a prenderle da te e chissà cosa daremmo per prenderne ancora, adesso. Invece tu stai correndo lassù, ti vediamo, lo sappiamo, ma il vuoto che hai lasciato qui è enorme, e tu lo sai, forse più di quanto tu stesso potessi credere, forse perchè la tua umiltà non te ne faceva rendere conto.Ci manchi, Gianfranco, e se era quello che volevi sapere, te lo gridiamo fino a raggiungerti lassù e nonostante le cuffie ti stiano dicendo “…vai, non mollare mai…” Chiedo scusa e ringrazio Podistidoc che mi ha dato la possibilità di questo sfogo, ma perdere un amico-fratello-podista a 52 anni non è facile da digerire.Per niente.Per il giusto dovere di cronaca l’atleta  di cui sto parlando si chiama Gianfranco Madonna chiamato a correre la sua maratona troppo prematuramente per i colori dell’A.S.D.Atletica Capua là dove “osano le aquile” e dove ti troveremo ad aspettarci per ripartire insieme.Ciao, Gianfrà, qui ti vogliamo tutti tanto, tanto bene.   

Autore: Nicola Papale