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La mattina della quarta giornata di atletica ai Giochi Olimpici di Londra si apre con la primatista italiana dei 100hs Marzia Caravelli che con 13.01 agguanta il terzo posto e il passaggio diretto alla semifinale di domani sera (ore 20:31). Il bronzo europeo del getto del peso Chiara Rosa, invece, lancia 18,30 e chiude al quindicesimo posto della qualificazione, a 15 centimetri dall’ultima misura utile per la finale. Stasera (ore 20:28), ai blocchi di partenza dei 200 metri ci sarà Gloria Hooper. Per la giovane azzurra, batteria 2 e seconda corsia, al fianco della campionessa del mondo Allyson Felix.
100HS (batterie) – A Marzia Caravelli è toccata la nona corsia della sesta ed ultima batteria. In semifinale si va con un posto tra le prime tre o uno dei sei crono di recupero. La primatista italiana (12.85 a maggio a Montgeron) non sembra, però, farsi condizionare troppo da tutto questo. L’azzurra è lucida (reazione allo start di 0.164) e la sua azione sulle barriere fluida, veloce ed efficace. Vince la statunitense LoLo Jones in 12.68 (+0.4), seconda la canadese Phylicia George (12.83), “salta” la giamaicana Foster-Hylton (settima e disperata in 13.98), la Caravelli è terza in un probante 13.01 (14° crono complessivo delle batterie). La semifinale per lei adesso è una certezza. “Sinceramente – dichiara sorridente l’ostacolista friulana del CUS Cagliari – i tempi delle batterie precedenti nemmeno li avevo visti. La semifinale era quello che mi era prefissata, ora ci sarà da andare sotto i 13 secondi.
Record italiano? Penso di valere qualcosina di meno, ma siamo alle Olimpiadi e bisogna mettere tutto insieme, compreso l’aspetto emotivo. Io ci proverò!”. Regina delle batterie è, non a caso, l’iridata australiana Sally Pearson che stampa subito un 12.57 (-0.1). A Pechino 2008 era stata medaglia d’argento, questo è già un chiaro segnale che a Londra non vuole accontentarsi. Domani sera le semifinali con l’azzurra al via della terza (ore 20:31, corsia 8). Tra le sue avversarie, la statunitense Wells e la turca, campionessa europea, Nevin Yanit.
PESO donne (qualificazione) – Chiara Rosa si presenta a Londra con al collo la medaglia di bronzo degli Europei di Helsinki. La misura di qualificazione diretta per la finalissima di stasera è 18,90. Vi si spingono oltre in sei: la bielorussa Ostapchuk (20,76), la neozelandese Adams (20,40), la russa Kolodko (19,31), le cinesi Li (19,23), Gong (19,11) e Liu (18,96). Per il resto, il dodicesimo ed ultimo posto disponibile se lo aggiudica la cilena Ducó con 18,45. All’azzurra, purtroppo, non basta una serie di lanci in crescendo. La primatista d’Italia (19,15 nel 2009, 18,63 lo stagionale 2012) apre con 17,91, poi aggiusta il tiro a 18,14 e, infine, in urlo liberatorio scaglia la palla di ferro a 18,30. Chiude al 15° posto e mentre esce dalla zona di gara si gira per un attimo indietro portandosi le mani agli occhi, come avesse un binocolo. “Ho voluto dare un ultimo sguardo – commenta la lanciatrice veneta della Fiamme Azzurre – a questo stadio pieno di gente. E’ un vero peccato non poterci rientrare stasera per la finale. Di testa ero al 110%, fisicamente al 90%. Non ho voluto dirlo prima, perchè non volevo fare la parte nè dell’eroina e memmeno di quella che mette le mani avanti, ma due settimane fa mi è venuta una borsite all’inserzione del tendine d’Achille destro.
Gli Europei erano stati un’occasione troppo importante per noi “normodotate”, ma dopo aver vinto il bronzo ad Helsinki ho subito ricominciato a lavorare duro per Londra. Ci ho provato e sono contenta se non altro perchè penso che non ci sia cuscino più morbido della propria coscienza”. Fuori dalla finale anche la tedesca, campionessa d’Europa, Nadine Kleinert (18,36).
RUDISHA, PRIMI 800 “DI RISCALDAMENTO” – Nel turno iniziale degli 800 maschili, il campione e primatista mondiale David Rudisha controlla con estrema facilità: per il keniano un crono di 1:45.90, ma vincono le rispettive batterie anche altri candidati al podio, come il sudanese Abubaker Kaki (1:45.51) e l’etiope Mohammed Aman (1:47.34). Da tenere d’occhio poi l’iridato juniores Nijel Amos (Botswana, 1:45.90), invece lo statunitense Nick Symmonds si afferma in 1:45.91 nella propria gara, che vede il russo Yuriy Borzakovskiy, campione europeo in carica, agguantare l’ultimo tempo di recupero con 1:46.29. Sei atleti superano i 65 metri nel disco maschile, ottenendo così la qualificazione automatica alla finale di domani sera (ore 20:45). Ai due del primo gruppo, l’indiano Gowda (65.20) e l’iraniano Hadadi (65.19), si aggiungono poi l’iridato tedesco Harting (66.22) e il cubano Fernandez (65.34), mentre devono ricorrere all’ultimo lancio il giovane britannico Okoye (65.28) e l’olimpionico estone Kanter (66.39), leader della mattinata dopo aver rischiato l’eliminazione. Sorpresa nelle batterie dei 1500 femminili: esce di scena l’etiope Genzebe Dibaba, oro mondiale indoor, che nel giro conclusivo perde terreno a causa di un problema fisico (decima in 4:11.15). Il miglior tempo di giornata arriva dall’altra etiope Abeba Aregawi (4:04.55), con le altre due batterie vinte dalla turca Gamze Bulut, vicecampionessa europea sulla distanza, e dalla britannica Lisa Dobriskey, spinta dal pubblico locale. Bocciate fra le altre la russa Yekaterina Martynova (anticipata di un soffio dalla statunitense Jenny Simpson, campionessa iridata, che quindi riesce a salvarsi) e la spagnola Natalia Rodriguez, bronzo ai Mondiali di Daegu.
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