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Sollevato!”. Si definisce così, con un’evidente nota di sollievo nella voce, il campione europeo di maratona Daniele Meucci al traguardo della Rimini Marathon vinta questa mattina in 2h16:06.
“Volevo il minimo per i Mondiali di Londra e oggi mi sono tolto proprio un bel peso!”. Il portacolori dell’Esercito ha corso la 42,195 chilometri, disegnata in gran parte sul lungomare adriatico, con un passaggio di 1h09:04 alla mezza distanza e una seconda parte di gara più veloce (1h07:01), al ritmo di circa 3:10/km. Il momento decisivo fra il 28° e il 30° chilometro, quando si stacca Mohamed Hajjy (Atl. Castenaso Celtic Druid) – che alla fine sarà secondo in 2h23:51 – e l’ingegnere pisano resta solo in testa alla corsa: “Da quel punto ho lasciato andare le gambe, senza spingere più di tanto ma aumentando progressivamente il ritmo. Ho faticato un po’ solo nei chilometri finali, ma è fisiologico, non avendo preparato questa maratona più di tanto. In effetti ho deciso di correre solo due giorni fa: il ritiro ai 10.000 di Marina di Carrara mi bruciava, perché ho buttato via un’occasione di correre in 28:20. Volevo rifarmi, stavo bene, sono partito”.
Detto, fatto: per Meucci, che vanta un primato personale decisamente più veloce (2h11:08 in occasione della vittoria agli Europei di Zurigo), la pratica-Mondiali è risolta. “Ho parlato con tante persone che mi dicevano di non preoccuparmi, che per me correre in 2h19:00 non è di certo un problema… è vero, ovviamente si tratta di un crono più che accessibile, ma la maratona è sempre una gara piena di incognite. E se oggi va male, non puoi riprovarla domani! Ci sono mille dettagli che possono andare storti, e se penso a com’è andata a finire a Rio… ancora mi mangio le mani. Oggi mi sento proprio leggero!”. Oggi a Rimini c’era anche Giada, la compagna e mamma dei due figli: “Ma Dario e Noemi, i nostri bambini, oggi sono rimasti a casa. Portarli con noi era complicato, perché Giada era in bici lungo il percorso”.
Continua l’azzurro, che quest’anno ha iniziato la stagione vincendo i Tricolore di cross a Gubbio prima di mettersi alla prova in due mezze maratone: la Stramilano conclusa in 1h03:43 il 19 marzo e la Praga Half Marathon in 1h02:17 il primo aprile: “Tornare a chiudere questi 42,195 chilometri è sempre una bella soddisfazione. Non finivo una maratona dai Mondiali di Pechino 2015. A novembre 2015 sono partito per quella di New York, ma ho avuto grossi problemi di stomaco alla vigilia ed è finita con un ritiro; a Rio… beh, lo sappiamo tutti com’è andata. Oggi l’unico obiettivo oggi era portare a casa lo standard per Londra. Per il resto, è stato un allenamento, e il crono finale lo dimostra. Ho corso bene, c’era solo con un po’ di vento lungo il percorso. Ho scelto Rimini proprio per questo, volevo correre in Italia, su un percorso omologato, senza troppe pressioni. Ora posso guardare con serenità alla mia avventura mondiale”.
A Rimini il terzo posto è di Cristian Marianelli dell’Atletica Avis Perugia in 2h26:05, mentre tra le donne la migliore è Ilaria Aicardi (Atl. Reggio Asd) in 2h59:07 su Claudia Marietta (G.S. Lammari) 3h09:25 e Daniela Hajnal (Saracenatletica, 3h11:11). In programma anche la Ten Miles, vinta da Gianluca Borghesi (Atl. Avis Castel S.Pietro) in 54:18 e Federica Moroni (Golden Club Rimini Internat.) in 1h02:32.
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