
Grave lutto nella Famiglia “Podistica il Laghetto”
novembre 27, 2020 - (0) commentsPartecipiamo al dolore di Enrico Scarpone (Cofondatore della Podistica il Laghetto) per la scomparsa della sua Carissima Moglie Luisa. Podistidoc.it

Napoli Pompei: appuntamento a Novembre 2021
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La dieta non esiste
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Meravigliosa domenica di fine estate
ottobre 07, 2020 - (0) commentsPiano di Sorrento, 20 settembre 2020, spiaggia di Caterina… sono appena le 7.30 del mattino e già affondo i piedi nella morbida e umida sabbia che divide questo spicchio di spiaggetta dal mare. Piccolo angolo di paradiso immerso nel silenzio […]
La Maratona è un’esperienza che aggredisce tutti i miei sensi
E’ tattile. E’ la stretta di mano con cui saluti gli amici 42Kappa all’esordio, ben sei.
E’ la ruvidezza delle lenzuola sconosciute la sera prima della gara. La sensazione sul viso rasato. E’ il contatto sulla pelle degli indumenti la mattina della gara. Il pantaloncino che ti stringe la vita. I calzini infilati con cura certosina, la comodità della calzata delle scarpe, lo scivolio dei lacci tra le dita. E’ il contrasto tra colpi caldi ammassati ed il freddo della mattina, la sporgenza sotto la suola del sensore alla partenza. E’ il fastidio degli schizzi d’acqua ghiacciata di chi ti corre di fianco. E’ la pioggia sulla pelle, il vento gelido, la perdita di sensibilità alle mani, un piede che affonda fino alla caviglia prima dello stadio. E’ il nastrino della medaglia che ti scivola sul collo.
E’ gusto. E’ la pastasciutta con Aldo, Arturo e Lello la sera prima. E’ il caffè stradolce scovato in un bar aperto all’alba di una notte quasi insonne. E’ il sapore di arancia dei sali e dei gel energetici. L’acqua gelida del ristoro con cui ti strozzi. E’ il sapore insolito di qualcosa preso ad un punto di ristoro. E’ il pezzo di banana, il plum cake, la bevanda isotonica. E’ il salato del sudore del tuo viso misto a pioggia e lacrime.
E’ olfatto. E’ l’odoere di una città che non conosci, della triste camera che presto dimenticherai. E’ il ferro della stazione dove incontri tutti gli altri amici 42kappa. Alberto e Natalia, Arturo, Aldo, Giuseppe, Alfredo, Gianpaolo, Luca, Lello. E’ la plastica con cui ti proteggi dal vento e dal freddo, poi dalla pioggia. E’ quello delle foglie bagnate, ammassate, calpestate. Degli alberi, del fango, delle pietre che sudano storia. E’ quello delle persone che hai incrociato, degli atleti accalcati dopo il traguardo.
E’ suono. E’ il vociare di migliaia di persone. E’ la musica assordante dei blues brothers, un conto alla rovescia, un coro improvvisato. E’ il rumore dei tue passi, sulla strada implacabile, sul fango, sul cemento, sulle pietre. E’ la voce di Giampaolo prima e di Alfredo poi che ti chiama. E’ la pioggia battente. E’ la musica pop, rock, sudamericana, ,soul, house. E’ il tuo ansimare. Sono gli incoraggiamenti dei volontari e del pubblico. E’ un commissario che ti dice che è finita, uno speaker che gracchia che siete sotto le 4 ore. Sono i tuoi battiti. Assordanti.
E’ vista. E’ quella dei volti noti, degli esordienti che hai incoraggiato esibendo una sicurezza che in realtà non hai. E’ uno specchio in cui ti guardi senza realmente vederti. E’ lo striscione di partenza, la strada, le pozzanghere da evitare. E’ una pista arancione su cui corri pochi metri sopraritmo. E’ l’infinita varietà di maglie e canotte, di uomini e donne provenienti da mezzo mondo. E’ il gruppo di testa che ti plana accanto a velocità folle. E’ l’incredibile Ponte Vecchio che ti avvolge in un abbraccio claustrofobico. Emozionandoti. E’ il display del gps. Implacabile. E’ il sole che ti acceca solo negli ultimi km, riflesso sul nero lastricato del centro storico. E’ la vista di un traguardo sempre più in là. Sempre in ritardo. E’ un cronometro sopra di esso che comincia con il tre, il resto è appannato.
Air Casciello mi ha detto che la quantità di endorfine prodotte da una maratona è straordinaria. Ha ragione. Ma questo non spiega tutte le altre sensazioni che non riesco a descrivere. Che ti prendono, ti attraversano, ti fanno rabbrividire, esaltare, soffrire, emozionare.
Faccio i miei migliori auguri a tutti gli esordienti che hanno onorato il nome della nostra società, 42Kappa, appunto. In particolare mio fratello, per cui sento il peso della responsabilità di aver coinvolto in questa, entusiasmante, esperienza.”
Sergio Loffredo
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