HOME PAGE Maratone e altro — 16 agosto 2012

di Franco Anichini

Italia ventiduesima: hanno fatto il loro dovere?

Non del tutto.
Sotto molteplici aspetti.

Inanzi tutto il risultato agonistico. La meravigliosa medaglia di Donato nel triplo, ed ancor di più la conferma di uno straordinario talento quale quello di Greco, non possono mascherare e far dimenticare il ruolo del tutto marginale che la nostra rappresentativa di atletica ha avuto in questi Giochi.
Alleghiamo in calce la classifica per Nazioni, basata sui finalisti. Ebbene, l’Italia si trova al 22^ posto, a parità di punti conla Repubblica Dominicana, che tuttavia ci precede in virtù di una medaglia d’oro, e alle spalle di “grandi potenze” quali Trinidad, Repubblica Ceca, Turchia, Bahamas e Belgio…
In Europa ci piazziamo al decimo posto.
La Repubblica Dominicana, che ci precede, è un piccolo Stato caraibico, che occupa metà dell’isola di Hispaniola. Un’isola tutta intera era troppo…
L’apporto del tutto marginale fornito dall’atletica al medagliere olimpico generale dell’Italia.
Le nostre nazionali hanno conquistato, in tutto, 8 ori, 9 argenti e 11 bronzi.
Assegnando punti 3,2,1 si ottiene una somma di 53 punti. A tale bottino, l’apporto della nazionale di atletica è stata di punti 1 (uno) pari al 1,88% !!!

Commenti?
Poi, la cura ed assistenza degli atleti. Compito importantissimo nell’atletica moderna, dove i sistemi di preparazione sempre più esasperati comportano rischi fisici facilmente prevedibili e di fronte ai quali una Federazione che si rispetti DEVE essere pronta a far fronte nel migliore dei modi. I casi di Antonietta Di Martino ed Andrew Howe sembrano essre invece la punta di iceberg di una gestione che quantomeno ha fatto discutere, a torto o a ragione, almeno stando alle lamentele che hanno occupato le pagine dei giornali nel pre-olimpiadi.

Poi, la faccenda doping.La Federazione, per quanto è noto, non ha nessuna responsabilità per il caso di Alex Schwazer. E’ invece responsabile per non avere gestito in maniera abbastanza accorta la tensione morale sull’intera faccenda del doping. Intendo riferirmi al conferimento di una maglia azzurra ufficiale (non olimpica) ad un atleta rientrato da poco da una lunga squalifica per doping conclamato.
Intendiamoci, gli squalificati che hanno scontato la pena hanno tutto il diritto di riprendere l’attività. D’altra parte, nessuna regola vieta loro di vestire la maglia della propria Nazionale.
Ma, è facoltà delle Federazioni escluderli dalle convocazioni nazionali. Il tanto (ingiustamente) vituperato ciclismo, ad esempio, ha sistematicamente escluso tutti gli ex-squalificati dalle nazionali, anche quando il nome era importante ed il fallo commesso molto lieve, sanzionato infatti in maniera assai leggera.  
La maglia della nazionale è un simbolo, un pregio a cui ogni atleta aspira. La maglia azzurra ha infatti un valore simbolico che ne supera di gran lunga il valore contingente. Ciò è vero soprattutto nei confronti del messaggio lanciato ai giovani, che è fondamentale per la diffusione ed il successo di uno sport. Che messaggio si trasmette ai giovani mostrando loro un ex-dopato vestire tranquillamente l’azzurro?
Infine, la scuola. L’inazione di questa dirigenza Federale si è evidenziata in maniera evidentissima nella mancanza di una vera iniziativa nei confronti della scuola, unica strada possibile per sviluppare uno sport difficile ed esigente come l’atletica. Certo, i piani faraonici ed i dotti convegni non mancano, ma poi tutto finisce nei cassetti e vi rimane, fino al prossimo convegno.
Eppure rimettere in carreggiata un movimento atletico si può, anche al giorno d’oggi in cui la globalità del “fenomeno atletica” è sempre più evidente e rende più difficile rialzarsi. Lo dimostra, per esempio, il grande lavoro fatto a suo tempo della Polonia. Una Nazione con metà della nostra popolazione e priva di quei talenti naturali, per lo più di origine africana, di cui da noi si lamenta la mancanza. E come se non bastasse, in una situazione economica che non è certo più florida della nostra. Eppure, è bastato individuare la persona giusta (Irena Kirszenstein) e darle pieni poteri. Che facciamo, gliela chiediamo in prestito? Oppure cerchiamo di risolvere da soli i nostri problemi? 

Classifica per Nazioni

      men women tot
1 Usa   162 142 304
2 Russia   41 91 138
3 Kenya   61 51 111
4 Jamaica   53 54 107
5 Germany   39 56 95
6 Ethiopia   30 60 90
7 Great Britain   55 32 87
8 China   25 46 71
9 Ukraina   16 31 47
10 France   27 9 36
11 Trinidad   28 4 32
12 Czech Rep.   9 21 30
13 Australia   19 8 27
14 Cuba   11 15 26
15 Canada   18 7 25
16 Poland   14 7 21
17 Turkey   1 19 20
18 Bahamas   19   19
19 Belgium   15 4 19
20 South Africa   5 12 17
21 Dominicana   15   15
22 Italia   13 2 15
23 Japan   13   13
24 Nederland   10 3 13
25 Botswana   7 5 12
26 Espana   6 6 12
27 Marocco   11   11
28 Brasil   7 4 11
29 Finland   10   10

 

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