Maratone e altro — 04 maggio 2010

10.000

In questa rubrica non ci occupiamo di notizie delle gare su pista, ma in qualche caso merita dare un’occhiata. Il 1 maggio, nella californiana Palo Alto, è infatti accaduto qualcosa che si disperava potesse mai avvenire: per la prima volta un corridore nato non in Africa ha corso i 10.000 metri in meno di ventisette minuti. Si tratta del 25enne americano Chris Solinsky che ha vinto una gara tiratissima chiudendo in 26.59,60!!! Oltretutto si tratta di un esordiente sulla distanza. Il passaggio ai 5.000 è avvenuto in 13.34,2 e quindi Chris ha percorso la seconda metà gara più velocemente della prima. Alle sue spalle, record canadese anche per Simon Bairu, che però ha origini africane, che ha corso in 27.23,63

Maratone italiane

Tre maratone di seconda fascia questo week-end in Italia, tutte ben riuscite. A Vercelli si è corsa la Maratona del Riso, che nel titolo richiama anche dure esperienze di lavoro. Sul piatto percorso vercellese ha vinto il bergamasco Emanuele Zenucchi, reduce dal titolo italiano dei 50km conquistato in Romagna, che ha realizzato 2:30.45, precedendo di molto Andrea Gornati in 2:38.39. La regola che i secondi diventano i primi è stata rispettata anche da Marija Vrajic che qui ha vinto in 2:56.04 davanti ad una volitiva Sara Ferroglia (2:58.18)
Trieste torna protagonista con la sua Maratona d’Europa, gara dal percorso affascinante ma fatalmente non particolarmente veloce. Partecipazione discreta, risultato tecnico modesto. Ha vinto l’etiope Adem Zakerija in 2:24.05, mentre il primo italiano è stato Franco Plesnikar in 2:29.56. In campo femminile la croata Marija Vrajic ha concluso al meglio il suo week-end italiano vincendo anche qui in 2:57.22. Evidentemente su questi tempi può correre spesso e bene: d’altra parte siamo dieci minuti oltre il suo personale.
La Colle-Mar Barchi-Fano è un’altra bella corsa, simpatica, che ogni anno conferma il suo appeal e che nell’edizione attuale registra un buon numero di arrivati: 804. Ha vinto uno dei keniani “prefessionisti” in Italia, Vincent Kipchirchir in 2:22.57 davanti a Giorgio Calcaterra in 2:26.57. Altro successo keniano fra le donne, con Emily Perpetua Chepkorir in un tranquillo 2:55.10, seguita da Claudia Dardini in 3:02.54 e da una serie di ultra-maratonete capitanate da Monica Casiraghi in 3:04.14

Dusseldorf, Hannover, St.Wendel

La vecchia Europa è abbastanza in fermento in vista dei campionati continentali di Barcelona, in particolare in maratona dove sono in molti a nutrire qualche speranza. Fra questi adesso si propone il moldavo Iaroslav Muschinchi che ha vinto la maratona di Dusseldorf con un buon 2:08.32, record nazionale, ottenuto praticamente da solo, in quanto secondo è arrivato l’ucraino Andrei Teptun in 2:12.08. La prima donna è stata l’ennesima russa, Natalya Volgina in 2:30.47 davanti alla bielorussa Volha Salevich 2:31.41.
Sempre in Germania, ad Hannover ha vinto Yusuf Songoka (2:08.53), sul tanzaniano Samson Ramadhani (2:09.45), Edwin Kutto (2:09.50) e il sudafricano April Lusapho (2:10.45) mentre la prima donna è stata l’ucraina Kataryna Stetsenko (2:31.37) davanti alla keniana Gladys Otero (2:32.48)
Discreta anche la corsa di St.Wendel vinta da Geoffrey Ndungu Gikuni (2:11.31) e da Salome Biwott (2:50.47)

Sao Paulo

Una delle maratone più importanti del continente sud-americano si corre a Sao Paulo, la megalopoli brasiliana che conta più di 14 milioni di abitanti. Occasione ghiotta per i keniani, che infatti non se la sono fatta sfuggire. Ha vinto Stanley Kipleting Biwott (2:11.19), tranquillo davanti a Jonathan Kipkorir (2:12.13), Philip Biwott (2:14.05) ed il primo dei brasiliani, Marcos Alexander Elias (2:19.42). Altra storia in campo femminile, dove le ragazze locali si sono orgogliosamente battute, conquistando la vittoria con Marizete Moreira dos Santos (2:39.26) davanti a Margaret Okayo (2:40.23) e Adriana Aparecida da Silva (2:40.56).


Rotorua


Bella e tradizionale maratona in perfetto stile neo-zelandese, dove la gara diventa l’occasione per bellissime gite nei luoghi naturali affascinanti di cui è ricco il Paese, con barbecue, feste campestri ed una miriade di gare di contorno. La corsa principale è stata vinta da Dale Warrander, un corridore noto anche in campo internazionale, in 2:26.54 e Johanna Ottosson (2:50.19), una svedese trasferita da queste parti e che qui corre.

Vancouver

Nel Nord-America la maratona più importante della settimana è quella che si è corsa a Vancouver, British Columbia, in Canada. 3297 arrivati e risultato tecnico assicurato grazie alla partecipazione di Thomas Omwenga, che per la verità risiede in Florida da anni. Il keniano ha chiuso in 2:16.55 pagando un avvio troppo lento, anche a causa delle cattive condizioni atmosferiche. Lontani gli altri, con Jason Loutit secondo in 2:25.47. Keniana anche la prima donna, Emmah Muthoni Kariuki, che si è espressa in 2:37.17 lasciando a tredici minuti Sharleen Jackson (2:50.13).

Belfast

Modesta edizione per la maratona di Belfast, destinata a celebrare la diversità dell’Irlanda del Nord rispetto al resto dell’isola, ma impantanata fra le difficoltà dovute anche alla nube vulcanica che avvolge quelle regioni. Ha vinto Uaga Negewo, un etiope di seconda fascia, in 2:16.56 allo sprint sul vincitore dello scorso anno, 2:17.02. Stesso livello in campo femminile, ma almeno qui ha vinto una ragazza di casa, Sarah Strandling in 2:44.03

Cincinnati

Ci soffermiamo brevemente sulla maratona di Cincinnati, dal curioso titolo di “Flying Pig” non tanto perchè si tratti di una gara particolarmente importante, ma allo scopo di dare uno sguardo alla realtà provinciale americana, vero inesauribile bacino di una realtà sportiva che poi è anche capace di esprimere vette d’eccellenza come quella odierna di Solinsky. Nel week-end negli States si sono corse ventisette maratone, grandi e piccole, nessuna conosciuta a livello internazionale, alle quali andrebbero aggiunte una quindicina di ultra-maratone trail.
A Cincinnati, Ohio, sono arrivati al traguardo in 4104, di cui 1655 donne, tutti preceduti da Brian List (2:31.55) e Cynthia Arnold (2:55.00)
Altra corsa di buon livello è stata quella di Pittsburgh che ha registrato 4011 arrivati e vittorie per Kipyegon Kirui in 2:17.12  ed Alena Vinnitskaya in 2:42.34.
Altre maratone con oltre mille arrivati si sono corse a Providence PA (4011) Eugene OR (2333), Champaign IL (1808), Long Branch NJ (1280), Newport Beach CA (1483) e Lincoln NE (1154)
Invece una delle più piccole è stata la maratona “Gusher Baptist Hospital” di Beaumont TX: 155 arrivati e vincitori Joseph Routt (2:37.39) e Erica Moore (2:39.04)
Ed è così ogni settimana, in sedi spesso piccolissime.

Mosca

Curiosamente di lunedì si sono corsi a Mosca i campionati russi di maratona, o meglio, i campionati di coloro che ancora risiedono in Russia, visto che i molti dei migliori sono in giro per il mondo e particolarmente negli Usa. Assenze a parte, si è trattato comuqnue di una bella gara, molto combattuta. Nei maschi ha vinto il più anziano in gara, Yuriy Abramov (classe 1976) in 2:11.19, davanti a Aleksey Sokolov (1983-2:12.03) e Oleg Marusin (1981-2.14.20). Fra i piazzati è da notare la presenza di Vsevolod Khudyakov, classe 1989, che si è fatto conoscere anche come ultra-maratoneta, arrivato qui al personale in 2:18.58 e la cui presenza è annunciata anche al Passatore.
In campo femminile successo per Margarita Plaksina (1977-2:30.14) su Yelena Samokhvalova (1980-2:30.51) e Nina Podnebesnova (1980-2:31.37)

Buta non è norvegese

Alla maratona di Amburgo, disputata il 25 aprile, è arrivato secondo Urige Arado Buta in 2:09.27, che in un primo tempo era stato dato per norvegese, in base ad una brutta abitudine che hanno molti organizzatori che confondono cittadinanza con residenza. Adesso la Federazione Norvegese fa sapere che l’atleta etiope risiede da molti anni nel Paese scandinavo ma non ha ancora ottenuto la cittadinanza. Le pratiche sono in corso ed i dirigenti norvegesi sperano di poterlo avere a disposizione per prossimi Europei di Barcelona. Intanto il record nazionale rimane a Geir Kvernmo (2:10.17 nel 1987)


 


 


 


 

Autore: Franco Anichini

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