Previsioni per Daegu

Il sito americano All-Athletics ha esaminato gli elenchi degli iscritti ai prossimi campionati del mondo di Daegu ed ha compilato le proprie previsoni relative alle medaglie.
Ricordiamo che questo sito dispone di un data-base che comprende cinque milioni di risultati e le biografie di 220.000 atleti di tutto il mondo.
Secondo le loro valutazioni la nazione che otterrà il maggior numero di medaglie sono gli Stati Uniti, con 24 podi previsti. Segue il Kenya con 15 e la Jamaica con 13. Come noto queste nazioni sono specializzate solo in alcune discipline, dove tuttavia fanno man bassa.
Seguon Etiopia (10), Russia (10 tutte femminili), Germania (9), Regno Unito (7), Cina (6). Cuba (5), Francia (4) e molte altre.
E l’Italia? La nostra squadretta viene accreditata di un podio (uno) attribuito ad Antonietta Di Martino. Speriamo si sbaglino (per difetto)!

La Siberian Marathon si svolge ad Omsk, città della Siberia di oltre un milione di abitanti. Il successo della manifestazione è dovuto anche, in parte, al fatto di essere una delle poche maratone di discreto livello a corrersi in piena estate, complice il clima… freschetto della zona.
L’edizione di quest’anno ha visto il successo del keniano Keiyo Kiplimo in 2:14.25, che però ha dovuto faticare non poco per avere ragione del russo Oleg Marusin, che ha chiuso in 2:14.35. Costui è forse il migliore fra i connazionali attualmente in circolazione e vive costantemente negli Usa, dove corre molto e fra le altre cose ha vinto anche la Georgia Marathon nel 2008.
In campo femminile Ha prevalso l’atleta locale Nina Podnbesenova in 2:37.22 che nel finale è riuscita a staccare la bielorussa Olga Malevich (2:37.45) e l’etiope Dehininet Jara in 2:39.20
Nello stesso week-end da annotare anche il risultato della maratona di Asuncion, in Paraguay, dominata dagli onnipresenti africani. In questo caso il vincitore risponde al nome di Anderson Chirchir Kiprono, che ha impiegato 2:17.35 a coprire il la classica distanza, mentre la prima donna è stata Chemtai Rono Tukei in 2:53.10, non molto davanti alla paraguaiana Carmen Martinez Aguilera, che in 2:55.11 ha siglato il record nazionale del suo Paese.
Infine segnaliamo la curiosità della piccola maratona di Nuuk, in Groenlandia, la più grande isola del pianeta, ma costantemente coperta di ghiacci nonostante il nome, che appartiene alla Danimarca ma gode di larga autonomia. Qui hanno vinto i corridori locali Kim Godtfredsen (2:43.07) e Liza Tuperna Itzechaky (3:12.41).

Si tratta di una corsa in montagna di 31 chilometri, che si corre in Svizzera e comprende la scalata a cinque vette oltre i 4000 metri, da cui prende il nome “Cinq 4000” appunto.
Fra le numerosissime gare che si disputano sulle Alpi d’estate, questa corsa svizzera si annovera di certo fra le più belle, impegnative a partecipate, al punto che gli organizzatori si sbilanciano a definirla “La New York della montagna”.
Esagerazioni a parte, si tratta davvero di una gara di altissimo livello, che registra la partecipazione dei migliori specialisti provenienti da tutta Europa e dall’America.
E’ con viva soddisfazione che quest’anno possiamo segnalare la vittoria del nostro Marco De Gasperi, che dopo 2:30.18,3 di corsa ha messo in fila molti dei più bei nomi del trail mondiale.
Alle sue spalle è arrivato lo svizzero Cesar Costa, di origini sud-americane, in 2:31.20,4 seguito a sua volta nientepopodimenoche da Sua Maestà Killian Jornet Burgada, lo spagnolo che solitamente domina nelle corse trail, ma che qui ha forse pagato la, per lui, brevità del percorso: solo 31 chilometri!
Seguono poi Luis Hernandez Allaga, il colombiano Juan Pablo Rangel ed il francese Jean-Christophe Dupont. E poi americani, canadesi, russi., tedeschi, czeki, scandinavi e via andare…
Fra le donne la migliore è stata Oina Kortazar Aranzeta, basca, che ha preceduto le francesi Aline Camboulive e Celine Lafaye. Da notare che la famosa Corinne Favre si è classificata solo al nono posto.

In attesa dei campionati mondiali di Daegu, il pianeta maratona più o meno riposa, almeno per quanto riguarda le grandi corse, perchè invece di quelle piccole e “famigliari” ce ne sono a bizzeffe, come testimonia anche il lungo elenco dei vincitori che alleghiamo come al solito.
Fa eccezione la maratona della capitale finlandese, vinta in passato anche da Giorgio Calcaterra, in quella che è stata l’ultima “stagione” vincente per gli azzurri di maratona.
In campo maschile i keniani hanno portato tre atleti, giusti giutsi per il podio, che è stato puntualmente conquistato senza neppure doversi dannare troppo: Pius Ondoro (2:23.24), Elisha Mase (2:24.08) e Edwin Kibowen (2:27.28). Le donne africane pensavano di poter fare la stessa cosa nella corsa a loro riservata, ma non avevano fatto i conti con l’orgoglio nazionale finnico, per l’occasione rappresentato da Leena Puotiniemi, che ha fatto il primato personale, vincendo alla fine molto nettamente in 2:38.05. Lontane sono finite Aleytsehay Demse Mesfin (2:46.08) e Flora Kandie (2.46.09) che hanno corso di conserva, accontentandosi dell’ingaggio.
Nel week-end di Ferragosto si è corsa anche la maratona di Gdansk (Danzica), naturalmente intitolata a Solidarnosc, il formidabile movimento politico-sindacale che fu lo strumento che consentì di abbattere il regime autoritario che governava allora la Polonia. Hanno vinto il keniano James Mutua Mbithi (2:23.37) e Wioletta Kryza (2:55.09)
In contemporanea con Helsinki, è da segnalare anche la maratona di Reykjavik, capitale dell’Islanda, naturalmente valida quale campionato nazionale, che è stata vinta con prestazioni dignitose, per un Paese di 256.000 abitanti,  da Arnar Petursson (2:44.18) e Veronika Bjarnarsdottir (3:02.42), laddove “dottir” è il suffisso che caratterizza tutti i cognomi al femminile.

vincitori

Autore: Franco Anichini