TuttoCampania — 18 ottobre 2010

Vorrei fare una semplice domanda alla quale spero qualche atleta donna risponda ” Che soddisfazione si prova alla fine di  una gara se questa nelle tratti più difficili la si fa facendosi spingere o trainare dai compagni? come si può sentirsi contenti per l’impegno messo e per il tempo realizzato se non è frutto del proprio sforzo? “


E’ una pura vergogna ad ogni gara, dove vi sono tratti in salita, vedere la maggior parte delle donne essere trainate dai compagni per centinaia di metri, mi verrebbe da dire ma se non ce la fate ad affrontare certi sforzi, se per voi è disonorevole salire a 6 a km statevene a casa o scegliete gare di pianura. Il comportamento di questi atleti, sia le donne che si fanno spingere sia gli uomini che si prestano a questi aiuti, è un’offesa alla lealtà sportiva di tutti gli altri atleti.


Alla gara di domenica scorsa, che è stata bellissima e nel percorso e nell’organizzazione, si è assistito ad un comportamento a dir poco deplorevole di molte atlete. Io, e credo come me molte altre, sono  “incazzata” per questi comportamenti e lo voglio rendere pubblico. So bene che non serve a nulla perchè chi Ã¨ abituato a barare continuerà a farlo, ma oltre a non avere peli sulla lingua io, considerando che vado piano, non rischio di sentirmi dire ” tu parli così perchè qualcuna ti ruba la posizione” per me è una questione di onestà e lealtà sportiva.

Autore: viviana celano

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