Cronaca — 10 ottobre 2010

TRENTO, 9 ottobre 2010 – Il keniano Edwin Soi concede il bis sul traguardo di piazza Duomo e si aggiudica il 64° Giro al Sas, proprio come dodici mesi fa, centrando un doppio successo consecutivo che nella storia della gara trentina, da quando si disputa sui 10 mila metri, era riuscito solamente al connazionale Mosop (2007 e 2008). Soi è stato sornione, lasciando sfogare prima i più giovani rivali, sprintando poi al traguardo volante del quinto giro che metteva in palio il memorial Bill Cestari, ed ancora amministrando le energie per il suo attacco finale, avvenuto a 700 metri dal traguardo, quando ha incrementato il proprio ritmo. L’unico che inizialmente gli è resistito è stato l’ugandese Wilson Busienei, ma poi sul rettilineo di via Belenzani Soi ha nuovamente allungato transitando sotto lo striscione d’arrivo con il tempo di 28’45’9, una prestazione decisamente positiva, a testimonianza dell’elevato ritmo che i protagonisti della corsa trentina sono riusciti a mantenere sin dall’inizio. Sul traguardo Busienei è transitato con due soli secondi di ritardo, mentre sul terzo gradino del podio è giunto l’ucraino Sergey Lebid, che ha così portato un volto bianco su un podio negli ultimi anni troppo spesso africano. L’otto volte campione europeo di cross alla vigilia aveva dichiarato senza mezzi termini di voler arrivare fra i primi tre e ci è riuscito, a testimonianza della sua grande forza di volontà. Ha rischiato più volte negli ultimi due giri di perdere il contatto dai primi, ma poi è riuscito a ridurre il gap e ad esprimere un forcing sul rettilineo finale che gli ha permesso di recuperare su Philip Langat e sul giovane Gerbretsedik Adhiana.


Grande protagonista nella splendida serata trentina è stato poi anche il giovane finanziere Andrea Lalli, che da metà gara in poi è transitato sempre in testa al gruppo in piazza Duomo, dimostrando che il gap dagli africani si sta riducendo mese dopo mese. Ha forzato il ritmo dal quinto al nono giro dimostrando di avere un buon ritmo, poi però sull’allungo della pattuglia africana ha dovuto alzare bandiera bianca. Il suo sesto posto con un tempo di 28’54’5 rimane comunque un eccellente risultato per chi potrà essere in futuro l’erede di Stefano Baldini, campione reggiano che proprio al Giro al Sas è stato osannato e festeggiato da pubblico e da tutti gli atleti. Il campione olimpico in maratona ad Atene voleva chiudere la sua gloriosa carriera proprio nella gara del suo manager Gianni Demadonna, invece il riacutizzarsi di uno stiramento tendineo lo ha costretto a dare forfait e a percorrere un solo giro dei mille metri del circuito cittadino seduto su una vettura cabriolet d’epoca, raccogliendo ugualmente i tanti applausi della gente trentina e non solo che ha assiepato le vie cittadine di Trento.


Il Giro al Sas nel pomeriggio è vissuto sulle numerose gare giovanili Csi e intercircoli, alle quali hanno preso parte oltre 900 atleti di tutte le età, dai cuccioli ai master. Vincitori di categoria sono risultati Elena Gei (Polisportiva Oltrefersina) e Jordan Campidelli (Atletica Tione) fra i cuccioli; la figlia d’arte Nadia Battocletti (Fondisti Alta Val di Non) e Teodros Decarli (Atletica Villazzano) fra gli esordienti; Linda Saidi (Polisportiva Oltrefersina) e Endale Masè (Valchiese) fra i ragazzi; Caterina Ganz (Monti Pallidi) e Yassin Bouih (Atletica Reggio) fra i cadetti; Alice Chiercu (Corradini Excelsior) e Veton Hasani (Us Cermis) fra gli allievi; Valeria Bonenti (Gs Bondo) e Renato Guerrieri (junior maschile); Sara Berti (Polisportiva Oltrefersina) e Alexander Rabensteiner (Polisportiva Oltreversina) fra i senior; Francesca Iachemet (Atletica Valle di Cembra) e Norbert Corradi (Polisportiva Oltrefersina) fra gli amatori A; Carla Damin (Gs Trilacum) e Giorgio Sebastiani (Atletica Rotaliana) fra gli amatori B; Rosalia Zanoner (Monti Pallidi) e Bernard Eisenstechen (Quercia) fra i veterani; per finire con Gloria Filippi e Piercarlo Riccadonna nella graduatoria per Intercircoli.


 


ORDINE D’ARRIVO: 1. Edwin Soi (Kenia) 28’45’9; 2. Wilson Businiei (Uganda) 28’47’7; 3. Sergey Lebid (Ucrania) 28’48’3; 4. Philip Langat (Kenia) 28’49’0; 5. Gerbretsedik Adhiana (Etiopia) 28’53’0; 6. Andrea Lalli (Fiamme Gialle) 28’54’5; 7. Elisha Meli (Kenia) 28’56’3; 8. Paul Kimugul (Kenia) 29’01’8; 9. Cosimo Caliandro (Fiamme Gialle) 29’15’3; 10. Ahmed El Mazoury (Fiamme Gialle) 29’40’8; 11. Mark Bett (Kenia) 29’47’3; 12. Giovanni Gualdi (Fiamme Gialle) 29’47’6; 13. Abdelkedir Lamachi (Marocco) 29’52’6; 14. Marco Mazza (Fiamme Gialle) 29’59’9; 15. Yuri Floriani (Fiamme Gialle) 30’00’9; 16. Stephan Joly (Svizzera) 30’08’8; 17. Gabriele De Nard (Fiamme Gialle) 30’09’7; 18. Stefano Scaini (Fiamme Gialle) 30’12’9; 19. Mattia Maccagnan (Firenze Marathon) 30’22’8; 20 Daniele Caimmi (Fiamme Gialle) 30’28’3; 21. Ottavio Andriani (Fiamme Oro) 30’40’6; 22. Abdellatif Elaloiani (Pro Steso Milano) 30’48’2; 23. Kaddour Slimani (Running Team 99) 31’04’6; 24. Peter Lanziner (Quercia Trentingrana) 31’07’2; 25. Raphael Tahary (Tunisia) 31’08’1; 26. Liberato Pellecchia (Fratellanza Modena) 31’37’0; 27. Paolo Ruatti (Atletica Valle di Non e Sole) 32’08’7; 28. Stefano Cugusi (Assindustria Padova) 32’27’5.


 


LE INTERVISTE:


Stefano Baldini: «Avrei preferito congedarmi correndo il Giro al Sas, al quale sono particolarmente affezionato e che ho vinto tre volte, ma il destino ha voluto che non fossi in gara. Ho sentito molto la vicinanza del pubblico di Trento e non nascondo che mi sono commosso. Adesso si volta pagina con un po’ di malinconia, ma con la volontà di restare sempre il più vicino possibile al mondo dell’atletica».


Edwin Soi: «La forma era buona e sapevo di poter far bene. Ho controllato la mia gara, poi ho provato ad allungare riuscendo a fare selezione. Sono molto felice per aver rivinto questa gara».


Wilson Busienei: «Sono sorpreso di essere andato così forte. Gli avversari erano davvero tosti, io invece sono riuscito a lottare per la vittoria sino all’ultimo».


Sergey Lebid: «Di più non potevo fare. Volevo tanto il podio e l’avevo promesso a Gianni Demadonna. Alla fine ce l’ho fatta, ma è stata dura tenere il ritmo degli africani».


Andrea Lalli: «Dopo uno stage di allenamento in altura volevo capire i miei limiti e per questo ho cercato di forzare da metà gara in poi. Sono comunque soddisfatto della mia prestazione ed ho capito che gli africani non son più così lontani».


Tiziano Bisoffi (presidente Comitato Organizzatore): «

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