TuttoCampania — 06 gennaio 2010

‘Non è ammissibile che la Fidal Campania, durante lo svolgimento di una manifestazione, faccia sapere agli atleti una norma emanata poche ore prima, che di fatto penalizza gli stessi,  tesserati con Enti di Promozione, escludendoli dalla classifica e dai premi, in contrasto con i regolamenti nazionali e con quanto già scritto dalle direttive della gara acerrana, accettate con l’iscrizione ed il pagamento dei podisti molte settimane prima. Non è corretto ed è un sopruso, lo sport non viene promosso con queste prese di posizione, ma affossato. Se questa è la loro politica, credo che abbiano imboccato una strada sbagliata’.


Marco Calderone, tra i più forti atleti campani (e con un passato in campo nazionale di tutto rispetto), corre tra i master ed è tesserato con l’Antoniana Runners di Sant’Antonio Abate, nel napoletano; va giù duro contro il ‘decreto legge’ federale locale, trasmesso agli organizzatori della gara della Befana di Acerra dalla Fidal regionale, proprio pochi istanti prima del via. E’ toccato al segretario della federcampana di atletica, Marco Piscopo, far giungere la diffida a destinazione.


La società sportiva di Calderone con il nuovo anno non ha rinnovato l’affiliazione alla federazione di atletica leggera, scegliendo di aderire con tutti i suoi atleti all’Ente di Promozione sportiva Csain. E per effetto del nuovissimo diktat, il forte atleta di origine siciliana è stato escluso dalla classifica ufficiale, così come il suo compagno di team, il marocchino Abdeladi Ben Kadir, terzo assoluto all’arrivo, dietro il duo Lamachi-Ricci, ma di fatto estromesso dal podio.


Secondo la nuova norma i tesserati extra Fidal vengono inseriti in una classifica a parte: ‘Ma oggi di questa seconda classifica non se n’è sentito parlare. Come mai? –  continua Calderone – e poi se si vuole essere fiscali, per esempio, si vada a multare gli atleti che non indossano le divise ufficiali, come prescritto nei regolamenti.  Non ho mai pensato ai premi, ma per principio mi batterò contro questa ingiustizia’, conclude.


Da parte loro gli organizzatori fanno sapere che le restanti premiazioni si terranno fra una settimana.


Intanto davanti al palco del cerimoniale l’atmosfera che si è respirata nel fine gara è stata plumbea, come il tempo; le polemiche forse sono destinate a crescere, se è vero che centinaia di atleti e tante società avrebbero deciso di lasciare la Fidal e aderire agli Enti di Promozione sportiva: ‘Questione di feeling? Assolutamente no’, dicono alcuni presidenti di società,


 

Autore: Giovanni Mauriello

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