Cronaca — 11 giugno 2010

La notte non ha portato via con sé il vento, che continua a sibilare furiosamente, complicando la vita ad atleti ed organizzatori. Vola la polvere, che schiaffeggia ed acceca. Tremano le strutture smontabili, che vengono inutilmente rinforzate. Quando diventa più rabbioso e comincia a sconquassarle, l’ordine è di anticipare il maestrale, autoscoperchiandole. Anche il tabellone elettronico, che segna tempi e passaggi, viene smontato. Il mare, tutt’intorno, urla e biancheggia.


Ed i macinatori di chilometri continuano a macinarne, sotto un sole cocente. Il bollettino medico parla di un caso di ematuria, subito fatto ritirare, e del pane quotidiano delle vesciche, che vengono adeguatamente trattate da personale esperto. Il profilo dei concorrenti si è affinato, i visi dimagriti con rughe più evidenti, la pelle bruciata, l’andatura più lenta, la postura più curva sotto il peso di centinaia di chilometri, l’atmosfera più silenziosa.


Poi, alle ore 16, all’improvviso,  il clima diventa elettrico, e sulla scena irrompono coloro che vogliono dannarsi l’anima soltanto per le ultime 48 ore, e fra questi Vincenzo Tarascio e Marco Ribezzo. L’immobile, silenzioso, marmoreo soldato, che, alto, domina il luogo della gara, fu costretto a partire per l’inferno delle trincee con l’arma nella mano destra. Costoro, invece, ‘sua sponte’, hanno scelto di venire a soffrire, anzi hanno pagato per gettarsi nella pugna. E quando ha visto aumentarne il numero, s’è messo le mani tra i capelli, pardon sull’elmetto.


Nulla da eccepire sull’organizzazione, a parte qualche rigidità. Una bottiglia intera di acqua di fontana te la danno con difficoltà, così pure una baguette intera di pane: un bicchiere, e basta; un pezzo, e basta. Gerard Cain, più malleabile ed intuitivo, provvede. E poi il vezzo che da noi non esiste: gratis le bevande sfuse e calde, a pagamento quelle fresche ed in barattolo (messe in bella mostra accanto).


Continuano ad arrivare messaggi d’incoraggiamento ad Angela Gargano, che si commuove, si gasa e ringrazia.


Per via del tabellone elettronico non funzionante, non posso aggiornarvi sulla classifica  e sulla situazione chilometrica. A naso, Angela Gargano ha aggiunto, in questo 4° giorno, una novantina di chilometri ai trecento percorsi nei primi tre giorni.


Domani, la famiglia aumenta. Si buttano nell’arena i velocisti. In pista scende un asso: Antonio Tallarita, il detentore della migliore prestazione della manifestazione nella 24 ore.


Nella foto: Vincenzo Tarascio

Autore: Michele Rizzitelli

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