
Maratona: le squadre azzurre per gli Europei
aprile 24, 2018 - (0) commentsLa preparazione degli azzurri in vista degli Europei di Berlino (6-12 agosto), con la ufficializzazione delle squadre di Maratona uomini e donne, è stata l’argomento principale della riunione di Consiglio federale tenutasi questa mattina a Roma, e successiva alla riunione […]

2ª edizione di “Battipaglia Corre”
aprile 24, 2018 - (0) commentsASD Ideatletica Aurora è lieta di presentare, con il patrocinio del Comune di Battipaglia, la 2ª edizione di “Battipaglia Corre” la stracittadina di 10km su circuito cittadino, due giri di 5 km. La manifestazione agonistica che quest’anno è stata inserita […]

Tutti pazzi per la StraBologna
aprile 24, 2018 - (0) commentsBologna – Le iscrizioni alla StraBologna fanno già intravedere numeri record. L’evento firmato UISP, che da ormai 39 anni invade le strade del centro città per promuovere ideali quali salute, benessere e sport alla portata di tutti, torna il 19 e […]

Spettacolo tra i boschi di Quisisana
aprile 24, 2018 - (0) commentsL’Antares Free Runner Stabia, con il Patrocinio del Parco Nazionale dei Monti Lattari, sotto l’elgida U.I.S.P. organizza la “Corsa del Re” XVI edizione della Corsa nei Boschi della Reggia di Quisisana“Memorial Nino Forte”. Quisisana si colora di corsa! Stamane 200 […]
Stupido è un termine abusato per identificare colui che denota scarsa intelligenza. Incosciente definisce lo stato di chi, totalmente privo di senso di responsabilità , agisce senza coscienza. Avventato identifica colui che agisce senza riflettere. Parto da qui, da alcuni vocaboli che ben si adattano a circoscrivere l’ambito nel quale tento di comprendere l’assurda morte di tre atleti (due uomini e una donna), avvenuta tra sabato 20 e domenica 21 giugno in Francia, al Gran Raid del Mercantour. Queste poveri sventurati hanno lasciato le loro vite tra le montagne di quella che doveva essere una tra le più suggestive gare ULTRATRIL del mondo. Sono morti assiderati, durante la notte, colti dalle intemperie che, fin dalle ore precedenti allo start, si erano abbattute sui rilievi alpini, facendo desistere parecchi atleti. Era stato invocato l’annullamento della gara, ma a quanto pare le voci del senso hanno ceduto all’ipoacusia della stupidità . La gara era in forte dubbio fin dall’inizio, a causa delle copiose nevicate che nel corso dell’inverno hanno reso praticamente inaccessibili alcuni passaggi alpini. Tuttora inaccessibili.
Eppure no, nonostante le avvisaglie, nonostante l’annullamento di altre competizione blasonate, che hanno addirittura destato una sorta d’indignazione da parte di alcuni che appartengono alla cerchia identificata nel primo aggettivo dell’articolo, si corre ugualmente. Il business è grande, ci sono gli sponsor alle spalle che finiranno per tirare i remi in barca se va tutto a puttane (passatemi il termine, non fa parte del mio standard espressivo, ma stavolta l’indignazione è tanta ); ci sono figure che non vedono mai oltre quel maledetto striscione che delimita il traguardo, oltre il quale bisogna procedere anche a discapito del più grande dei valori: la vita umana.
Poi c’è quella componente mistica che da alcuni anni permea questo meraviglioso mondo del TRAIL: l’estremo. L’esagerazione obbligata, il superamento del limite anche quando il limite, in realtà rappresenta solo lo sconfinamento nell’idiozia. Ognuno di noi, specie chi si ci cimenta su gare così dette ‘ULTRA’, io per primo, è alla ricerca di un limite. E’ in costante evoluzione nell’ analisi dei propri limiti, instaurando un rapporto profondo tra la propria sofferenza e la soddisfazione che deriva dal superamento di un ostacolo. Sempre maggiore, sia in termini di chilometri, che di cronometro. Ma il limite esiste. Ed è bene DIRLO. IL LIMITE ESISTE. E’ una questione di coscienza, del secondo aggettivo definito all’inizio di questo articolo. Il senso di responsabilità , dal momento in cui latita visibilmente sulle sponde degli organizzatori, deve cementarsi bene nella coscienza dell’atleta. La vita, la famiglia, gli amici, impongono un giardino, un orto entro il quale ritagliarsi sì, uno spazio di splendido egoismo, quale la corsa, ma ben consapevoli che in quella terra ci sono le nostre radici. E sono tanto più profonde quanto è grande l’amore delle persone che quotidianamente lo innaffiano con il loro bene, con l’apprensione dei loro gesti nei nostri confronti. Superare quel limite, significa anche e soprattutto tradire quel patto iniziale che vuole l’uomo artefice delle proprie azioni, nel rispetto del dono della vita e dell’amore dei propri cari. Allora mi rivolgo a voi, ragazzi che siete in procinto di partire per l’avventura della vita. L’ho fatto anch’io, lo faccio tutt’ora, lo sogno da sempre, lo vivo quotidianamente. A volte ho rischiato, ma sempre per cause e fattori indipendenti dalla mia volontà (se mi colpisce un fulmine a ciel sereno mentre corro, non posso ne prevederlo, ne evitarlo). Ma ricadere nel terzo aggettivo iniziale di questo articolo non è uno status, non deve far crescere l’autostima in alcun modo, perché non identifica mai un eroe, ma piuttosto uno stolto. Le luci della ribalta che si accendono ormai senza più alcuna remora, sono terra fertile per organizzatori privi di alcuno scrupolo che pongono in primis il ‘soldo’, a discapito del rispetto, sia delle regole che della comune dignità di cui dovrebbero essere depositari. Non fatevi sempre abbindolare da tutto quello che viene descritto come ‘ULTRA’. Come diceva un caro amico, non tutte le strade sono un percorso e non è necessario imboccare quelle senza uscita, per dimostrare al mondo chi siamo. Infine, mi rivolgo a chi agisce senza scrupoli. A chi si nasconde dietro ai numeri. A chi fa dell’ASSURDO un criterio possibile per tutti. A chi non lancia il vero messaggio, quello che l’estremo non è per tutti, ma solo per chi ha deciso di giocare con la propria vita, o per chi lo fa come professione. Mi rivolgo a voi, che non sapete tracciare un confine là dove il divertimento, la natura, il sudore e la fatica diventano una bara.
Per voi non ho aggettivi, ma solo un sostantivo: MERDE.
Non ho parole nemmeno per chi paventa un risultato, tralasciando di citare il dramma all’interno del quale è stato ottenuto.
Autore: Andrea Accorsi
Notizie Collegate

Maratona di Roma, dati curiosi
marzo 31, 2018
I Pacer della mezza di Agropoli
marzo 29, 2018
Martina Amodio e la Napoli City Half Marathon:110 e Lode
marzo 26, 2018
8 città conquistano la Bandiera Azzurra
marzo 26, 2018
La Messa internazionale del Maratoneta
marzo 23, 2018
La corsa è diventata una parte della mia giornata
febbraio 27, 2018
Maratona di Roma, cronaca e classifiche
La mia prima maratona, un'esperienza indescrivibile, emozioni uniche c
Napoli City Half Marathon: cambio data 2019
Vorrei solo segnalare che quando si decide di applicare un costo di is
RomaOstia, trionfa la stella Rupp
classifica ca egorie
Il ritorno del Trail del Monte Tifata
Volevo precisare che sicuramente sotto l'egida della FIDAL si è disput
W gli Sposi
Auguri Giovanni